Ho sempre abitato in Barriera di Milano, ma siccome prima di sposarmi abitavo più vicino ad un’altra chiesa, ho cominciato a frequentare l’oratorio Michele Rua solo da quando, dopo il matrimonio, abbiamo preso casa vicino al Michele Rua.

Quello del Michele Rua è stato un richiamo fortissimo nella mia vita, nonostante non l’avessi mai frequentato. Quasi come se questo “incontro” fosse stato già scritto, predestinato: come se davvero Don Bosco avesse guidato i miei passi.

Ho questa impressione quando penso al 2007: avevo trovato lavoro presso la scuola San Domenico Savio di Sassi e, dopo esattamente un anno, riceviamo la comunicazione che la scuola si sarebbe trasferita e avrebbe avuto, come nuova sede, l’Oratorio Michele Rua di via Paisiello 37. All’epoca era per me un luogo tanto estraneo (perché non lo frequentavo) quanto familiare (chi è di Barriera non può non conoscerlo) e ammetto che mi sentii stranamente felice quando ricevetti questa notizia!

Trovo che l’Oratorio Salesiano Michele Rua sia uno dei pilastri fondamentali della zona. Un punto di incontro e di ritrovo per bambini, giovani, adulti e anziani, un porto sicuro per chi vi approda, un luogo in cui le offerte culturali e formative si aprono alle famiglie del quartiere, anche le più fragili.

Ma cos’è, per la nostra famiglia, l’oratorio Michele Rua? Io e mio marito, ridendoci su, ci diciamo che Michele Rua è il prolungamento di casa nostra. Durante il lockdown, quando ci sentivamo giù di morale, ci rincuorava affacciarci al balcone e guardare il cortile dell’oratorio, anche se deserto.

È un posto in cui abbiamo incontrato volti e persone che, da semplici amici, sono diventati famiglia e ci hanno accompagnato in momenti importanti della nostra vita: hanno condiviso e vissuto con noi tappe dolorose e tappe felici come la laurea, il matrimonio, la scelta di diventare Salesiani Cooperatori ed il momento dell’adozione, che ci ha inondato di una gioia indescrivibile.

In questi momenti salienti della vita, ci siamo sentiti accompagnati e guidati, anche e soprattutto dai salesiani della Comunità ed un grazie speciale ed affettuoso va a don Angelo, la cui presenza è un dono prezioso, don Theo, che ha saputo entrare in punta di piedi a casa nostra, ma sempre al momento giusto e con le parole giuste, don Mauro, che prima di essere don, ha saputo essere un fratello, soprattutto durante il percorso tortuoso dell’adozione.

Dall’oratorio abbiamo ricevuto e riceviamo talmente tanto che, inevitabilmente, sentiamo il bisogno di ricambiare, nel nostro piccolo, questo bene… per poi scoprire che i servizi che offriamo, diventano un’ulteriore occasione di arricchimento e di doni ricevuti e riscoprire, con emozione, che quello che dai è sempre un millesimo rispetto a ciò che ricevi: ce lo diciamo sempre, con Dio, non ci sdebiteremo mai!