storia 28, 20 giugno 2022
by Carolina Alineri
Ciao, carissimo oratorio Michele Rua,
cosa ne sarebbe stato della mia vita (classe 1970) senza di te? Tu sei stato e sei tutt’ora il mio faro di luce per fede, vita, amicizia…
Ho frequentato la scuola elementare ”Perotti” che allora aveva sede nella struttura dell’oratorio femminile, accanto a quella che oggi è la scuola materna “mamma Margherita”. Oltre alla scuola, frequentavo la mensa e il doposcuola, diretti egregiamente da suor Maria Regina. Da piccola ero vivacissima e sempre allegra, ne combinavo così tante che suor Regina non ne poteva più… Un giorno,
trovandomi in cortile arrampicata sulla cima del vecchio canestro e pregandomi di scendere subito per non farmi male esclamò: “Meno male che di Carolina ce n’è una sola!”. Il suo sorriso e la sua dolcezza, insieme a quella di tanti animatori, mi hanno aperto il cuore alla gioia e alla preghiera.
In quegli anni frequentavo anche il corso di pattinaggio e anche in quella occasione ho ricevuto tanta passione e divertimento. Per non parlare delle magnifiche “Estate ragazzi” e della mia fantastica animatrice Luciana!
Inoltre, caro oratorio, ti ricordi quando nel lontano 1987, dopo anni in cui ti incontravo timidamente solo per la messa domenicale, arrivò il buon don Piero Busso? È stato il primo a chiedermi subito cosa mi piacerebbe fare in oratorio, dando così vita alla mia passione per il canto nel mitico coro da lui diretto.
Quanti amici e amiche di ogni età hanno rallegrato la mia vita… Che bello imparare i canti liturgici a quattro voci. Quanti giochi, balli, risate, preghiere, ritiri spirituali, digiuni in compagnia, le prime cotte… Preti e suore, che con una luce calda negli occhi ci accoglievano sempre con le braccia aperte. Mi piacerebbe nominare In primis suor Marisa, altre consorelle, don Del Tetto e tanti altri sacerdoti. Inoltre, il mitico gruppo dei musici che animavano la messa, da cui è nata la mia passione per la chitarra e per i piccoli servizi di volontariato. Come si possono dimenticare i campi animatori con altri splendidi sacerdoti come guida; il mitico don Gianni G. che “usava” le sue acciughe al verde per aiutarci a cantare meglio!
Infine, il servizio nella Consulta Ispettoriale ed i tanti incontri a Valdocco, dove è maturata la mia vocazione di cooperatrice salesiana alla scuola di preghiera di santi sacerdoti e del buon mitico Massimo G. Tra l’altro, in questi posti, ho conosciuto quello che poi diventò mio marito.
Oratorio Michele Rua, GRAZIE per esserci sempre cortile aperto, al fianco di ognuno di noi e di tutti coloro che bussano alla tua porta: ieri, oggi e domani, secondo quanto la divina provvidenza dispone al meglio per tutti noi! GRAZIE per i sacerdoti, le suore, i laici che oggi ci accompagnano e restano al nostro fianco sempre, perché credono con noi nella spiritualità di san Giovanni Bosco e nell’amore infinito di Dio padre!