Il 21 settembre 1990 il magistrato Rosario Livatino fu assassinato dalla Stidda su una strada provinciale di Agrigento. Aveva solamente 37 anni e, anche per via dei suoi tratti somatici, viene ricordato come il “giudice ragazzino“.

 Nominato beato da Papa Francesco nel 2021, la ricorrenza cade  nella giornata del 29 ottobre, data in cui si concluderà il torneo sportivo a lui dedicato, presso l’Oratorio Salesiano Michele Rua che inizia, in maniera ufficiale, venerdì 20 settembre presso i campi di via Paisiello 37 a Torino e che avrà il suo apice domenica 6 ottobre durante la Festa della Comunità.

Rosario Livatino non era un uomo dalle grandi certezze, ma piuttosto dalle grandi e coraggiose domande. Il dubbio, la domanda profonda e feconda, erano il motore del suo pensiero e la premessa del suo agire. Sia nella fede che nella professione. Non gli interessavano una fede esibita o una carriera brillante. Aderiva con sincerità di cuore al Vangelo e lo incarnava nelle sue scelte di vita.

Le sue bussole erano il Vangelo e il Codice, che sempre teneva a portata di mano. Metteva la sua vita interamente nelle mani di Dio. Sui suoi diari e agende ricorre la sigla S.T.D.: “Sub Tutela Dei”.

Con altrettanta sincerità aderiva alla legge per farla rispettare, sapendo però che la legge è sempre solo un mezzo, mentre il fine è la giustizia. Questo atteggiamento è sintetizzato in una delle sue frasi più note:

“alla fine dell’esistenza, non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili”.

 Vi aspettiamo nei cortili dell’oratorio per ricordare questa figura che si è spesa per la legalità e la giustizia, anche a costo della sua vita!