…Non so, non so perché,

continuano a costruire le case

e non lasciano l’erba

non lasciano l’erba, non lasciano l’erba

…con Celentano mi tuffo nel passato e, nei miei ricordi di bambina, rivedo l’erba dei prati che circondava l’ Oratorio e la nostra bellissima Chiesa quando tutte le sere, nel  mese di maggio, correvo ad ascoltare l’attesissima puntata della storia della “Bella Signora” che parlava a Bernardette. L’abile don Masoero, con le sue capacità teatrali, riusciva a rendere questo momento affascinante ed avvincente tanto da farci digerire anche l’intero Rosario…

Finito di sgranare la corona correvo con le mie amichette nei prati che sovrastavano l’Oratorio in cerca delle lucciole…già, perché allora c’erano ancora le lucciole che agli occhi di noi bambini sembravano tante piccole stelle cadute dal cielo.

Ma che fine hanno fatto le lucciole?

Sparite come sono spariti anche i prati e l’erba …non so, non so perché continuano a costruire case su case, catrame e cemento… Non mi do per vinta e cerco ancora qualche ricordo che mi parli di prati e di lucciole e la memoria mi porta alla “colonia” di Piamprato, con le bellissime vacanze della nostra adolescenza, rigorosamente separati ragazzi e ragazze sotto la sorveglianza di don Francesia e l’attenzione vigile di Suor Maria Milanese ma anche con l’allegria dirompente del mitico don Carlo Borgetti.

Un caro ricordo anche su per la montagna con don Masoero che riusciva a farci alzare di buon’ora ( 4’30 circa) per portarci sulle alte vette della Val Soana (Rosa dei Banchi, lago Miserin, colle Larissa…), accompagnate dal suo fedelissimo pastore tedesco Raf, al canto degli Scarpon d’l Monterosa!

Certamente a Piamprato i prati e le lucciole ci sono ancora ma la nostra bella Colonia purtroppo non c’è più! Un’eccezionale nevicata con più di cinque metri d’altezza, nel febbraio del 1972, distrusse sia la colonia femminile che quella maschile lasciando solo bellissimi ricordi nei nostri cuori.

Caro Oratorio, sei entrato nella nostra vita e hai lasciato il segno attraverso il cuore di tutti coloro che hanno calpestato i tuoi cortili e hanno trovato nei tuoi ambienti una casa che accoglie e che ama. Grazie Oratorio, grazie Salesiani e carissime Suore!