storia 4, 10 febbraio 2022
by Gianni Marietta
Insieme ai tanti sacerdoti che vivevano nella comunità del Michele Rua diversi anni fa, vi erano alcuni laici. Chi non ricorda il signor Castino, Renato, il professor Avanzi, i fratelli Manzo… Ecco: uno dei due fratelli Manzo era Giovanni Battista, detto “Gibì”, o dai più sfrontati “Manzotin”.
Piccolo di statura, magrissimo, sempre disposto al sorriso e perennemente affaccendato. Insegnava Scienze nella Scuola Media e si occupava della manutenzione ordinaria di tutta la Casa, sapendo fare un po’ di tutto.
Ma il luogo in cui esprimeva tutta la sua maestria e le sue capacità tecniche era il teatro. Noi, giovani aitanti, facevano molta difficoltà a spostare quelle altissime quinte nere: lui no, le faceva scorrere dove voleva con una semplicità inimitabile. Ricordo come si muoveva agile sulla graticcia del palco,
tra carrucole e cavi elettrici! Sembrava di vedere Quasimodo tra le campane di Notre Dame!
Ero salito, una volta, sulla graticcia… lassù, ad una decina di metri dalle assi della ribalta, in bilico su quelle piccole travi, sembrava di dover finire spiaccicato al suolo da un momento all’altro. C’ero stato una volta, appunto. Basta così. Non mi ci hanno mai più trascinato!
Ma Gibì no. Quello era il suo regno. Volava su quella graticcia come usano fare quei primati tra le chiome delle foreste del Borneo…
Che poeta, eh?… Vabbè, andiamo avanti.
Sul finire degli anni ‘70 del secolo scorso, la nostra compagnia teatrale muoveva i suoi primi passi. Mio fratello Massimo, non ancora ventenne, doveva impersonare in una commedia un anziano. Si era imborotalcato i capelli che sembrava una damigella settecentesca e, provando la sua parte, camminava malfermo e curvo, aiutandosi con un bastone.
Manzotin lo guardò incuriosito e gli chiese: “Ma quanti anni dovrebbe avere, questo qui?”
Massimo, un po’ titubante, gli rispose: “Ma… non so… 60/65…”
Ci squadrò, un po’ seccato: “Io ne ho quasi settanta!” e inerpicandosi ancora una volta sulla scala a muro, agile e rapido come una lucertola, sparì in un baleno tra i cordami, nel buio polveroso.