Con grande gioia ed entusiasmo, nei mesi di gennaio e febbraio, le classi quarte hanno conosciuto un nuovo compagno di giochi: il piccolo Ozobot. Ozobot è un robottino di piccole dimensioni, che si illumina ed emette suoni quasi come R2- D2, il mitico robottino di Guerre Stellari, e può essere programmato mediante l’utilizzo dei colori…
Che stupore scoprire che con semplici pennarelli si poteva far seguire al nuovo amico robot un percorso o far compiere delle azioni!
I bimbi hanno studiato quali potevano essere i comandi e lavorato in gruppo per costruire le piste d’azione, sperimentando collaborazione, pazienza e aiuto reciproco. Hanno disegnato le loro piste, hanno aiutato Ozobot ad uscire dai labirinti da loro costruiti, hanno fatto viaggi spaziali evitando i buchi neri, hanno visitato Torino e i suoi monumenti, hanno creato ring e campi di gara dove si sono sfidati gli Ozobot…insomma hanno dato ampio sfogo alla loro fantasia senza porre limiti!
E’ stata un’esperienza importante sotto molti aspetti: i bambini hanno imparato giocando, hanno sperimentato la bellezza del lavorare insieme, hanno portato la mente in ambienti nuovi e inesplorati…e noi insegnanti abbiamo constatato che anche questa è didattica e andare incontro alle passioni dei bambini è davvero un valore aggiunto, interdisciplinare!
Ecco alcuni pensieri lasciati dai bambini al termine di queste ore: “Mi sono divertita molto e anche se qualche volta sbagliavo, con l’aiuto dei compagni abbiamo trovato la soluzione giusta”.
“È stato divertentissimo e ho trovato molta logica in questa attività”. “Ho imparato tante cose divertendomi…grazie!”
“Mi piace un sacco giocare con Ozobot perché posso fare le piste e provarle”. “Mi è piaciuto questo laboratorio perché abbiamo lavorato in gruppo e ci siamo aiutati nelle piste più difficili”.
“Il lavoro con Ozobot è stato bellissimo perché mi sono divertito a fare i labirinti e colorarli”.
“È stato bello sperimentare e provare la nostra programmazione…e quando non ricordavo qualcosa c’erano gli amici ad aiutarmi”.
“È stato bello usare la fantasia per inventare nuove piste e usare nuovi comandi”.