Finalmente 100 anni!
Il compleanno atteso e preparato ormai da mesi è arrivato. E porta con sè le storie di centinaia di giovani, e diversamente giovani che hanno attraversato la soglia dell’Oratorio Michele Rua, fin da quel lontano 1918, quando era una tettoia di una zona rurale che solo all’apparenza poteva chiamarsi città.
Cento anni e non sentirli! Perchè il Michele Rua pulsa di vita e di vitalità nell’ordinario del quotidiano, nella campanella della scuola che suona, nel momento di studio del pomeriggio, nella partita di calcio o di basket (anche di volley, per par condicio!), nell’incontro con chi ha bisogno di un aiuto, e… in molte altre occupazioni.
Cento anni e non spaventarsi dei prossimi! Perchè al Michele Rua si prova ad interpretare i segni e i segnali che il territorio lancia, si prova ad intercettarli, e con le tante risorse presenti e le molte altre che la Provvidenza vorrà offrire si proverà a discernere la risposta migliore, per continuare a realizzare ciò che sia contemporaneamente bello e buono.
Cento anni di relazioni per educare giovani con i giovani, per “costruire” nel coinvolgimento responsabile quegli “otri nuovi” che accoglieranno “vino nuovo”.
Cento anni di volti, di immagini, di racconti, di memorie, di momenti di sofferenza e di grande gioia.
Cento anni che sono passati segnando nel bene questa fetta di Torino, questo angolo di mondo salesiano… e come una pietra nello stagno ne increspa la superficie fino a perdita d’occhio, così il tanto bene fatto è andato ben oltre lo sguardo di chi vive qui. Anche per questo, don Angel ti ringraziamo.
Per essere venuto a salutarci e a portare il tuo saluto di papà in don Bosco, e averci fatto sentire che siamo parte di quel mondo salesiano che in tante nazioni parla ai giovani, di giovani e con i giovani, per essere famiglia alla ricerca continua del bene dei ragazzi che ci sono affidati… per rendere vero, una volta di più, quel motto che tanto piaceva a don Bosco “Da mihi animas, coetera tolle!”
Buon compleanno, Mike!