Valori
Il Sistema Preventivo di don Bosco
“Don Bosco visse una tipica esperienza pastorale nel suo primo oratorio, che fu per i giovani casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria. Nel compiere oggi la nostra missione, l’esperienza di Valdocco rimane criterio permanente di discernimento e rinnovamento di ogni attività e opera”
(Costituzioni Salesiani, art. 40)
Una Comunità che educa
Soggetto e allo stesso tempo oggetto e ambito della nostra azione educativo- pastorale è la “Comunità educativo-pastorale”.
Innanzitutto comunità: intendiamo infatti coinvolgere in un clima di famiglia giovani e adulti, genitori ed educatori. L’elemento fondamentale di unità e comunione non consiste ultimamente nel lavoro che facciamo o nella sua efficacia, ma nell’insieme dei valori vitali (educativi, spirituali, salesiani…) che condividiamo e intendiamo perseguire. La nostra comunità si connota come educativa e pastorale.
Educativa perché ha al centro dei suoi progetti, relazioni e organizzazioni, la preoccupazione per la cura e promozione integrale dei giovani.
Pastorale perché è espressione dell’accoglienza del Vangelo e ne vuole essere testimone per camminare con i giovani incontro a Cristo realizzando così un’esperienza di Chiesa. In definitiva desideriamo crescere come comunità per testimoniare, educare, evangelizzare!
Per saperne di più Dicastero per la Pastorale Giovanile Salesiana, La Pastorale Giovanile Salesiana. Quadro di riferimento, Roma 2014,108-110.
Ambiente umano
L’ambiente. È costituito da una comunità e un tessuto di rapporti personali. Don Bosco creò ambiente quando non aveva ancora sede stabile, era la comunità giovanile “nomade”.
La comunità ha una fisionomia propria, un’organizzazione, delle finalità . Si caratterizza per il clima di comunicazione spontanea, per la corresponsabilità partecipata, per il coinvolgimento in obiettivi conosciuti chiariti e accettati. Al interno di questa trama di rapporti ci sono ruoli chiave: il direttore, che più’ che un organizzatore È colui ha un’attenzione particolare per ogni persona, conosce i problemi giovanili, sa parlare al “cuore” dei giovani; gli adulti, qualificati per portare i giovani attraverso un itinerario di maturazione e crescita attraverso il contatto informale, l’amicizia , le attività . (assistenti, catechisti…).
L’ambiente non è quindi un semplice affluire di giovani che utilizzano spazi o cose in modo anonimo, ma è un insieme di incontri significativi assumere qualche cosa in comune.
I giovani in questa comunità, più’ che invitati a usufruire di iniziative preparate dagli incaricati, sono la componente principale della comunità; è ambiente costruito dai giovani con l’aiuto degli educatori, comunità che accoglie e invita tutti, soprattutto coloro che hanno bisogno di aiuto o sono in ricerca.
Valori
Il Sistema Preventivo di don Bosco
“Don Bosco visse una tipica esperienza pastorale nel suo primo oratorio, che fu per i giovani casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria. Nel compiere oggi la nostra missione, l’esperienza di Valdocco rimane criterio permanente di discernimento e rinnovamento di ogni attività e opera”
(Costituzioni Salesiani, art. 40)
Una Comunità che educa
Soggetto e allo stesso tempo oggetto e ambito della nostra azione educativo- pastorale è la “Comunità educativo-pastorale”.
Innanzitutto comunità: intendiamo infatti coinvolgere in un clima di famiglia giovani e adulti, genitori ed educatori. L’elemento fondamentale di unità e comunione non consiste ultimamente nel lavoro che facciamo o nella sua efficacia, ma nell’insieme dei valori vitali (educativi, spirituali, salesiani…) che condividiamo e intendiamo perseguire. La nostra comunità si connota come educativa e pastorale.
Educativa perché ha al centro dei suoi progetti, relazioni e organizzazioni, la preoccupazione per la cura e promozione integrale dei giovani.
Pastorale perché è espressione dell’accoglienza del Vangelo e ne vuole essere testimone per camminare con i giovani incontro a Cristo realizzando così un’esperienza di Chiesa. In definitiva desideriamo crescere come comunità per testimoniare, educare, evangelizzare!
Per saperne di più Dicastero per la Pastorale Giovanile Salesiana, La Pastorale Giovanile Salesiana. Quadro di riferimento, Roma 2014,108-110.
Ambiente umano
L’ambiente. È costituito da una comunità e un tessuto di rapporti personali. Don Bosco creò ambiente quando non aveva ancora sede stabile, era la comunità giovanile “nomade”.
La comunità ha una fisionomia propria, un’organizzazione, delle finalità . Si caratterizza per il clima di comunicazione spontanea, per la corresponsabilità partecipata, per il coinvolgimento in obiettivi conosciuti chiariti e accettati. Al interno di questa trama di rapporti ci sono ruoli chiave: il direttore, che più’ che un organizzatore È colui ha un’attenzione particolare per ogni persona, conosce i problemi giovanili, sa parlare al “cuore” dei giovani; gli adulti, qualificati per portare i giovani attraverso un itinerario di maturazione e crescita attraverso il contatto informale, l’amicizia , le attività . (assistenti, catechisti…).
L’ambiente non è quindi un semplice affluire di giovani che utilizzano spazi o cose in modo anonimo, ma è un insieme di incontri significativi assumere qualche cosa in comune.
I giovani in questa comunità, più’ che invitati a usufruire di iniziative preparate dagli incaricati, sono la componente principale della comunità; è ambiente costruito dai giovani con l’aiuto degli educatori, comunità che accoglie e invita tutti, soprattutto coloro che hanno bisogno di aiuto o sono in ricerca.
L’Oratorio salesiano si caratterizza per i seguenti valori:
Casa che accoglie
L’esperienza del sentirsi a casa è alla base di un ambiente ricco di confidenza e famigliarità. Proprio come in una famiglia, la cura per gli altri da parte di ciascun membro è essenziale e diventa parte del progetto educativo. Le attività diventano momenti di espressione del sé in quanto ci si sente profondamente ascoltati e capiti.
Parrocchia che evangelizza
L’esperienza della parrocchia si costruisce su due grandi pilastri: la convinzione che ciascuna persona, grande o piccola, porti scritto nel cuore il desiderio di Dio e di una vita felice; la proposta di momenti reali di incontro con il Cristo incarnato che si mostra presente ed insieme al quale scoprire la propria profonda vocazione.
Scuola che avvia alla vita
L’esperienza di formazione personale del Michele Rua consiste nell’offrire a ciascun giovane le risorse necessarie affinché sviluppi le capacità e le attitudini fondamentali per la sua riuscita nella vita sociale ed individuale. Regalare una parola in più, una competenza in più, significa offrire la libertà di scegliere e di essere responsabili delle proprie scelte.
Cortile per incontrarsi
L’esperienza del cortile è l’esperienza dell’informale, dello spontaneo, del gioco, della amicizia, delle amicizie più profonde e gratuite. Come tale diventa, in un clima di allegria, confidenza ed autenticità l’apprendistato dell’arte di vivere, come persona e come gruppo.
L’Oratorio salesiano si caratterizza per i seguenti valori:
Casa che accoglie
L’esperienza del sentirsi a casa è alla base di un ambiente ricco di confidenza e famigliarità. Proprio come in una famiglia, la cura per gli altri da parte di ciascun membro è essenziale e diventa parte del progetto educativo. Le attività diventano momenti di espressione del sé in quanto ci si sente profondamente ascoltati e capiti.
Parrocchia che evangelizza
L’esperienza della parrocchia si costruisce su due grandi pilastri: la convinzione che ciascuna persona, grande o piccola, porti scritto nel cuore il desiderio di Dio e di una vita felice; la proposta di momenti reali di incontro con il Cristo incarnato che si mostra presente ed insieme al quale scoprire la propria profonda vocazione.
Scuola che avvia alla vita
L’esperienza di formazione personale del Michele Rua consiste nell’offrire a ciascun giovane le risorse necessarie affinché sviluppi le capacità e le attitudini fondamentali per la sua riuscita nella vita sociale ed individuale. Regalare una parola in più, una competenza in più, significa offrire la libertà di scegliere e di essere responsabili delle proprie scelte.
Cortile per incontrarsi
L’esperienza del cortile è l’esperienza dell’informale, dello spontaneo, del gioco, della amicizia, delle amicizie più profonde e gratuite. Come tale diventa, in un clima di allegria, confidenza ed autenticità l’apprendistato dell’arte di vivere, come persona e come gruppo.